PORTE. Socchiuse..




Passa, il tempo, lo passi, lo stringi, lo fermi.
A sognare, sperare.
Ci sono porte, chiuse, che deridono ... Giorni, mesi che paiono anni, passati in un bagno  a tagliare unghie minute per suonare un piano che comprende gli alti e i bassi, senza cronometro, ma lì graffiano, e infine sanguinano.

"Solo un attimo, sto tagliando le pellicine e mettendo lo smalto, trasparente." con l'unico desiderio che nulla traspaia. Nel tempo, sì, c'è anche questo: prendersi cura del tempo altrui, che si muove tutto intorno a te, ad un se. Non lo puoi disturbare, né turbare. Un mare piatto, calmo, divieni sabbia su cui adagiarsi. Le parole le hai imparate. non quelle amate, infinite di Leopardi, della Woolf, di Terzani, di Chiara Gamberale, di Covini, di Ennio. Fermati. quelle sono Parole, non Pensieri.

Perciò eccoti "meglio rosso ciliegia o chanel?azzardiamo un blù'".Si parte pur sempre dalle mani, che sia solo nei tuoi perché, in un centro estetico, ad una lezione di yoga. E un grazie, una piccolo senso di te lo ritrovi in quel mettersi in comune. Non sei fuori dalla tua cerchia, dai tuoi anni, da ... dadada.

Si parte dalle mani, sempre, per stare ancorate a quelle che a me, accidenti solo a me, sembrano sabbie mobili che ingoiano e a sorpresa, a volte, anche loro rigurgitano. Tornano in bagno, trattengono, la memoria, di uno specchio, che non riflette.
Torni, a nascondere occhi e mani. Almeno le gote all'in sù conoscono ancora le buone maniere, e rassicurano i più.

E ti volti. Le tue mani, i tuoi occhi si lasciano cadere a terra.
Lo senti il cuore. Trema.

Le labbra, rosse, serrate, tradiscono assieme agli occhi del color del tè lo stesso segreto, la medesima paura, di non farcela, nemmeno stavolta.

Un po' prendi a maledirla, a tratti la accarezzi, quella porta, segreta dei tuoi sogni, socchiusa. Non chiusa. Lo sarebbe solo se tu non ci credessi più. Anche se dall'altra parte ancora nessuno si è preso la premura di aprire. I colloqui, non mancano. Le possibilità, all'orizzonte, maledetto orizzonte ignoto, ci sono. Il tuo tornare. A mostrare il vero di te. C'è.

Dimmelo tu se questo non ferisce, non disattende, mentre attende, e non ti fa camminare piano, silente lì dove da anni aspetti, sulla soglia.
Chiedi ad un fiore, ad una stella, fai e poi faccio cenno ma non bussi, non busso
trattieni, trattengo speranzosa quel piccolo desiderio,
troppo piccolo,
enorme nel suo piccolo,
così fragile da poter appannarsi, tra un paio di lacrime,
che no vogliono più mostrarsi
non di più, davanti a te

Riprendo i sogni, li accarezzo
e mi chino davanti a porte
socchiuse, nell'eco della notte sento, sogno quel ....

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