CANI DI RAZZA


4 bimbi rom. Erano belli, giocavano nel fango.
Le voci della gente si sono sovrapposte per giorni, li hanno sporcati, macchiati, molto più di quella terra, unta dalla pioggia che bagna indifferentemente la pelle di tutti.
Silenzio. Non si dice più molto di loro.
“Erano sporchi”, si sussurra ancora e le testate giornalistiche tacciono ma hanno urlato, parole dette di fretta, con troppa fretta per non essere sincere: “Quei rom, sono più difficili da educare dei cani”.
Quindi mi sbagliavo non sono 4 bimbi rom. Sono degli sporchi, sono animali, da addomesticare. Sono troppi, quattro ma troppi. Minuscole macchie nere ne adombrano la pelle candida. Gli occhi innocenti si fanno lividi.
Son diversi, son sporchi, son troppi. Invece, chissà com’è, son solo morti.
Magari fossero stati cani. Tutti ne accusano la razza con dei gran bei francesismi.
Cani di razza... , magari.
Sarebbero morti con un po’ di dignità. Strappata, accartocciata e bruciata.

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